martedì 2 agosto 2016

BONELLI, POLEMICHE A GO-GO




Buongiorno, nel mio “buen” ritiro vacanziero ogni tanto mi diletto a leggere quello che scrivono gli altri, di siti non ne mancano da seguire ma è difficile distinguerli perché scrivono tutti le stesse cose, anche perché, molto probabilmente, sono sempre gli stessi a scrivere cambiando i nick ma non i concetti, spesso cervellotici e astratti, che sembrano dominare le loro vite.

Utilizzando l’account FB di mia moglie, come sapete lì non ci sono, ho visitato alcuni profili dei soliti noti e molto mi ha sorpreso leggere una specie di “epitaffio” di Recchioni che ammette, con molta nonchalance, che il restyling fatto a DYD è stato orchestrato da Sclavi e lui è un mero esecutore; assomiglia ad una confessione, uno smarcamento in vista della sua prossima giubilazione attualmente prevista per la fine del corrente anno come mi ha confermato il mio solitamente ben informato amico in Bonelli che peraltro mi ha anche confermato che Orfani viaggia sulle 17.500 copie e DYD a 88.000, insomma, un vero sfacelo…e per i soliti polemici che mi fanno le pulci questi numeri li cito perché sono confermati dai dati che provengono dai distributori e da quelli che hanno in Bonelli, gli altri che possiedo non lo sono, quindi li tengo per me, detto questo è evidente che necessita un cambio di rotta e tale cambio si appresta ad avvenire.

Io personalmente non provo alcun odio particolare per questo signore molto citato, è un problema di professionalità, a mio avviso non era e non è all’altezza di dirigere una testata come DYD, ma il vero problema è che probabilmente non lo sapremo mai se ho ragione o torto perché lui non dirige proprio niente, è Sclavi che sovrintende tutto Recchioni ci mette solo il nome, se Sclavi non approva in stampa non ci và niente, ed è evidente che messa così la situazione appare paradossale, e per certi versi anche grottesca, non so quanti avrebbero detto si ad una simile pantomima, forse che Recchioni era convinto che il rilancio avrebbe funzionato? Probabile, ma quando ci si è accorti che non era così era troppo tardi per tirarsene fuori ed ora il “nostro” si becca insulti ed improperi che potrebbero non essere neppure meritati, ma d’altra parte lui ce la mette tutta per rendersi antipatico, ma qui entriamo nella sfera caratteriale e diventa difficile capire dove finisce l’uomo ed inizia il “personaggio” ed io preferisco non addentrarmi in questa “foresta oscura”, la sola cosa che mi sento di dire è questa e così rispondo anche ad alcuni che mi hanno scritto in proposito: il Sig. Recchioni è un personaggio pubblico, più per volontà sua che effettiva necessità, il suo presenzialismo su quasi tutti i siti e su FB dove posta giornalmente anche 4 o 5 volte, lo rende un personaggio pubblico, appunto, e come tale gli elogi come le critiche, ed anche gli insulti, fanno parte del gioco, non accettarli o peggio ancora rispondere con altri insulti è assolutamente inaccettabile per chi non rappresenta solo se stesso ma anche il personaggio di cui scrive ed il mondo per cui lavora, dovrebbe essere un esempio per i colleghi e per chi gli dà da vivere acquistando i suoi prodotti, questo signore come altri personaggi di oggi o del passato come Pazienza, su cui sono stato ripetutamente “aggredito” dai troll che lo difendono per i miei post, non hanno diritto ad una vita privata, il loro mondo dev’essere uno specchio gigantesco che si erge su un armadio con tutti i cassetti aperti, è il prezzo che si paga per il successo, ma questo non riguarda me o quelli come me che personaggi pubblici non siamo, noi abbiamo dei diritti che loro non hanno e possiamo insultare e possiamo incazzarci se uno di questi signori ci ricambia…non siete d’accordo? No? Chissenefrega non sono qui per cercare chi è d’accordo con me, che può esserlo anche restando in silenzio, e non considero coloro che dissentono da me, perché me lo posso permettere, questa è casa mia, capita la spiegazione? Non ero tenuta a darla ma l’ho data lo stesso…punto!     

Torniamo a “bomba”, come si dice, le polemiche sono il sale della vita, senza di esse sarebbe una noia quindi siccome la Democrazia ci dice che devi rispettare anche chi la pensa diversamente, sarebbe cosa buona e giusta se ciò accadesse sempre, ma non è così, quasi mai, in questo disastrato mondo del fumetto si devono registrare continue debacle, decisioni cervellotiche, serie sbagliate, lettori che scappano e case editrici in perdita in mezzo a questo sfacelo c’è la Bonelli che ancora si erge come uno scoglio in mezzo al mare in tempesta e per ora regge, i dati pubblicati da Olimpia sul sito COMICUS sono stati interpretati in vari modi, sostanzialmente qualcuno vede il bicchiere mezzo vuoto, altri mezzo pieno, se avete letto i miei post precedenti vedrete che io sono per il bicchiere mezzo pieno, e vi spiego il perché: l’azienda è ancora in attivo, caso unico nel panorama editoriale in cui forse solo la Mondadori si regge con le sue gambe, non ha debiti, anzi ha persino una liquidità importante per le dimensioni della Bonelli, continua ad avere in mano 2 testate che ancora coprono quasi tutti i problemi, insomma la situazione pur non essendo allegra non drammatica; ho molta stima dei gestori del sito Comix Archive, che seguo giornalmente nei loro post, spesso li commento ma non mi pubblicano mai ed è un loro diritto, ma dissento da loro su molte cose, li trovo eccessivi nei toni che a volte usano e non approvo la politicizzazione che spesso fanno sui fumetti, e fra i dissensi metto anche questo sull’interpretazione dei dati economici della Bonelli, è un’azienda senza debiti si regge da sola ma che deve cambiare politica, l’ho detto e lo ripeto spennare i lettori con fumetti troppo cari solo per pagare stipendi principeschi a chi quei fumetti li scrive/disegna e una politica gestionale sbagliata, bisogna rivedere i contratti ed anche i contrattisti, occorre una selezione importante e dei tagli anche dolorosi ma necessari; nel calcio c’è sempre qualcuno che investe e la corsa al rialzo degli ingaggi sembra inarrestabile, ma nell’editoria non è sempre così e siccome J.K. Rowling non scrive per la Bonelli, bisogna adattarsi a ciò che si ha e regolarsi di conseguenza, quindi stipendi al ribasso please…

Tutte le testate della Bonelli, nessuna esclusa, perde lettori ma non tutte generano una perdita anche economica, sicuramente in perdita abbiamo: Le Storie, Martin Mystere, Orfani, Morgan Lost, Adam Wild probabilmente a quest’ora anche Dampyr è finito sotto le 20.000, quindi come si vede il panorama non è allegro, tuttavia l’azienda NON è in perdita, ed ora ha pieno godimento dei diritti di Zagor, che oggi sappiamo essere di proprietà della Casa Editrice; le precisazioni di “Olimpia” su COMICUS sono state preziose, quello che mi lascia perplesso è il loro valore: poco + di un milione di euro, mi sembra poco, l’utente in questione ha precisato che quelli acquistati erano di proprietà della famiglia Ferri, la domanda è: era solo una parte dei diritti? Non è chiaro anche perché su quei diritti e su chi abbia creato Zagor è un’altra polemica recentemente divampata, polemica sterile direi che importanza può avere? Io invece mi soffermerei sul perché questi diritti siano stati venduti, io non lo so ovviamente ma si possono fare delle ipotesi soprattutto partendo dal modesto importo riconosciuto: forse non erano più redditizi come una volta, obiettivamente Zagor perde copie senza sosta e questo significa che diminuiscono anche le royalties da pagare ai detentori dei diritti stessi, e si può pensare che prima che tali diritti perdessero troppo valore gli eredi Ferri abbiano deciso di monetizzare, è un’ipotesi come un’altra, ma io propendo sull’inizio del percorso della cessione dell’intera azienda Bonelli alla Panini; sicuramente “Jenny la maschietta” (?) di COMICUS, non sarà d’accordo, il capo (capa?) claque della banda Bonelli non oserebbe mai pensare con la sua testa, meglio rivendere il pensiero altrui, purchè allineato, ma ragionandoci un po’ la logica di questa conclusione è evidente: nessuno comprerebbe mai una casa editrice che tra le sue uscite conta quelle dei diritti d’autore, è necessario fare chiarezza prima di parlare di soldi ed io francamente non vedo altre motivazioni a questa mossa.

Non mi piace l’idea che il “Grande Fratello” Panini occupi la più importante casa editrice di fumetti ci sia in Italia, non mi piace la loro politica che secondo me è a corto termine, come definire diversamente il giochetto delle cover variant? No sinceramente non è questo il futuro che voglio ma sarà impossibile che accada?...

Che la Forza sia con voi